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Autore Lady in the Water
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-10-2006 09:55  
quote:
In data 2006-10-09 17:59, mescal scrive:
e comunque Signs era una merda, non dimentichiamolo mai...


La tua insipienza è vasta
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-10-2006 09:57  
Mi sono chiesto anche io del vestito rosso dentro l'asciugatore/lavatrice... Qualcuno che avanza qualche teoria?
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 10-10-2006 09:59  
quote:
In data 2006-10-10 04:22, Deeproad scrive:
Dopo aver riflettuto sul film mi sono rimasti in testa due quesiti che non sono riuscito a sbrogliare, un po' per stanchezza, un po' forse per disattenzione.


beh, qualche elemento rosso nel sesto senso anticipava tutte le sequenze shock, non dimentichiamoci la sua valenza anche in the village e... magari ci saranno esempi anche negli altri film, ma ora mi sfuggono.

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 10-10-2006 10:00  
ovviamente volevo quotare la parte del rosso, ma sto dormendo in piedi.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-10-2006 10:03  
Sui capelli della Ninfa, mi pare che sia un discorso legato a tutto il colore della Narf, che più si avvicina al suo obiettivo più riprende colore, o comuqnue se non al suo obitettivo, alla consapevolezza di essere la regina, o al fatto hce sta per tornare nel regno delle Acque...
Difatti c'è una battuta all'inizio in cui le si rimprovera proprio di essere pallida...
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 10-10-2006 10:21  
quote:
In data 2006-10-10 09:59, pkdick scrive:
quote:
In data 2006-10-10 04:22, Deeproad scrive:
Dopo aver riflettuto sul film mi sono rimasti in testa due quesiti che non sono riuscito a sbrogliare, un po' per stanchezza, un po' forse per disattenzione.


beh, qualche elemento rosso nel sesto senso anticipava tutte le sequenze shock, non dimentichiamoci la sua valenza anche in the village e... magari ci saranno esempi anche negli altri film, ma ora mi sfuggono.


quel che dici sul rosso in quei film è vero, in signs però (e l ho appena rivisto) mi sfuggono.

per quanto riguarda lady in thw water secondo me non è un caso che entrambi gli indumenti rossi siano legati a vick, lo scrittore. non mi sembra che ci siano altri elementi rossi.

SPOILER!!
potrebbero essere entrambi un richiamo alla fine che farà vick, verrà assassinato ci dice la narf, e la scena della belva di fronte alla lavatrice, con il movimento scomposto dell indumento, alluderebbe all assassinio.

però bisognerebbe chieder a shyamalan mi sa.

sui capelli della narf io avevo un idea diversa, per quanto anche quela di gatsby potrebbe esser giusta.
pensavo che i capelli perdessero colore a partire da quando lei entra nel mondo umano e si rapporta ad esso, dando agli uomini qualcosa ma anche venendo da essi cambiata. in questo senso, da ninfa spaurita anche story si trasforma ed ha il suo percorso di salvezza, diventando una madame narf. per me i caelli e il trucco segnano il cambiamento interiore di story.
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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 10-10-2006 10:51  
quote:
In data 2006-10-10 10:21, Ayrtonit scrive:

per quanto riguarda lady in thw water secondo me non è un caso che entrambi gli indumenti rossi siano legati a vick, lo scrittore. non mi sembra che ci siano altri elementi rossi.



beh, gli occhiazzi stessi della bestia... non ricordo se il velo sulla luce in piscina preceda di poco l'attacco, in questo caso io sarei tentato di assegnargli la valenza tradizionale.

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 10-10-2006 11:05  
quote:
In data 2006-10-10 10:51, pkdick scrive:
quote:
In data 2006-10-10 10:21, Ayrtonit scrive:

per quanto riguarda lady in thw water secondo me non è un caso che entrambi gli indumenti rossi siano legati a vick, lo scrittore. non mi sembra che ci siano altri elementi rossi.



beh, gli occhiazzi stessi della bestia... non ricordo se il velo sulla luce in piscina preceda di poco l'attacco, in questo caso io sarei tentato di assegnargli la valenza tradizionale.


ma si, che il rosso si associ al Male ci stava in the village e ci sta anche qua (a questo punto però volevo notare qualche particolare rosso legato al critico, voi l avete captato per caso?).
la bestia è il male di per sè, e però ripeto, secondo me gli unici indumenti rossi son legati a vick .
ah prima avevo dimenticato di dire che l indumento rosso nella lavatrice secondo me appartiene a vick poichè nel film la sorella dice "sta settimana è già il terzo bucato che fa", insomma loro due sono gli unici personaggi che vediamo in lavanderia.
allora il faccia a faccia camicia rossa vs belva prelude allo scontro tra vick e il suo assassino.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-10-2006 11:11  
ecco, questa è un'ottima considerazione


Sulle evoluzioni cromatiche comunque non per forza dobbiamo legarle a qualche passaggio narrativo, ma possono avere una valenza piàù ampia e generale sul cambiamento dlele persone, che diventano sempre più consapevoli di loro stesse.
Cos' come il suono, anche l'occhio vuole la sua parte.
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 10-10-2006 11:16  
quote:
In data 2006-10-10 11:11, gatsby scrive:
ecco, questa è un'ottima considerazione


Sulle evoluzioni cromatiche comunque non per forza dobbiamo legarle a qualche passaggio narrativo, ma possono avere una valenza piàù ampia e generale sul cambiamento dlele persone, che diventano sempre più consapevoli di loro stesse.
Cos' come il suono, anche l'occhio vuole la sua parte.



infatti come ho scritto sopra il cambiamento dei capelli di story ha questa valenza...denota il sua cambiamento interiore e la sua presa di consapevolezza (del suo ruolo e del suo destino)
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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 10-10-2006 19:19  
Temo che lo andrò a rivere
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Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 11-10-2006 12:02  
quote:
In data 2006-10-10 19:19, DiTraverso scrive:
Temo che lo andrò a rivere



vai vai e poi raccontaci come è andata.
io volevo andarci per la terza volta ma qui me l hanno già tolto dal programma.
grrrrrrrrrrrr...


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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 11-10-2006 14:13  
Parlare dei significati che Lady in the water rimanda allo spettatore è difficile, poiché Shyamalan al solito gioca duro, mescolando al piano narrativo sottotesti semantici e simbolici coi quali decifrare il film. Tutti i suoi film sono maschere, camouflage che rimandano ai veri significati del suo cinema. Qui la maschera è rappresentata platealmente, è quasi una caricatura, e in effetti l’aspetto comico percorre come un filo tutto il film. La maschera è la fiaba.
Shyamalan mette le mani avanti, chiarendo fin dai disegni iniziali che fanno da prologo, che ci racconterà, a noi come ai suoi figli, una fiaba.
Ma questa chiarezza è una difesa e allo stesso tempo una sfida.
Cosi facendo si ripara dalle critiche di chi vedeva una povertà strutturale nelle sue precedenti sceneggiature; sceglie quindi la sceneggiatura più lineare e semplice , la fiaba. Su quella lavora e lo dice esplicitamente: come criticarlo dunque?
Ma è anche una sfida, poiché vuol dimostrare che la sua mdp disegna sensi e significati ben oltre la sceneggiatura. Non mi affido a colpi di scena eclatanti, dice Shyamalan, non l’ ho mai fatto, ma mi avete frainteso, sempre. Ora però ve lo dimostro inequivocabilmente.
L’intreccio fiabesco non viene mai smentito: una protagonista, il suo eroe, gli aiutanti, i cattivi, i giustizieri…ci sono tutti, e tutti inevitabilmente sono predestinati al loro ruolo.
Tutto accade come la fiaba racconta. Viene da pensare ad una gran noia, a un film povero.
Invece.
Invece Shyamalan usa qualsiasi sua storia come un pretesto, è Story a muovere le acque della piscina, e a smuovere tutti quei segni e segnali che il regista vuole imporci.
Di cosa parla dunque veramente questo film?
Parla di speranza, parla di fiducia, parla di Dio, parla dell’uomo, parla del male.
C’è poi altro di cui parlare?
Ritroviamo i temi cari al regista dal sesto senso in poi, riassunti come al solito in un unico piccolo ma potente nucleo: la fede.
Più volte durante il film ricorre la preghiera, la favola veniva recitata dalla bisnonna COME UNA PREGHIERA, dice la nipote. La fiaba è una preghiera. Rivolta all’alto ovviamente.
In tutti i film di Shyamalan c’è lo sguardo al divino, qui e in signs più che altrove. E dall’alto scende la mdp, più volte, tornano queste inquadrature sulle teste dei personaggi, sulla piscina, questo occhio che vede il microcosmo umano. E se durante il film si rincorrono le preghiere (Cleveland guarda il notiziario in tv dove si afferma che anche i soldati hanno trascorso in preghiera le festività, Story avanza spesso preghiere di aiuto, l’interprete viene definito profeta perché “vede le parole di Dio”, e anche al scena iniziale in cui Cleveland deve uccidere l’insetto è intrisa delle preghiere delle donne di casa), è solo alla fine, con l’ultima immensa inquadratura, una soggettiva dalla piscina, dal basso quindi (de profundis, sesto senso docet) che anche l’uomo guarda a Dio.
I movimenti alto- basso segnano quindi la poetica di Shyamalan, ricordando e omaggiando proprio nella ripresa di questa soluzione registica quel capolavoro che è La morte corre sul fiume.
L’altro grande omaggio è al cinema hitchcockiano, come aveva già fatto in signs (nel quale il parallelo era con uccelli), stavolta con rear window.
Il piccolo universo di James Stewart e del suo cortile diventa il residence The cove, un luogo che non è solo grotta, fiabesco nascondiglio della ninfaa, poiché cove in gergo famigliare significa anche individuo.
Ed allora Lady in the water diventa un film corale, come quello di Hitchcock, ma al tempo stesso il suo fulcro sta nell’individuo e nel percorso che ciascuno di noi affronta per conoscere il proprio scopo nella vita e il proprio destino. In questo senso è anche speculare a rear window, poiché l’avventura dell’individuo Stewart là faceva riflettere sulla società, le sue istituzioni (matrimonio e famiglia in primis)e i suoi luoghi comuni e pregiudizi; qui le avventure collettive dei condomini marcano invece l’individualità del destino dell’uomo.
I movimenti della mdp riprendono e rafforzano queste tematiche. Spesse volte le riprese non sono frontali, soprattutto negli spazi aperti, negli spazi comuni, ma avvengono lateralmente, secondo un movimento rotatorio che sembra voler abbracciare tutto lo spazio scenico, tutto il mondo di The cove e dei suoi abitanti. Al contrario, puntualmente e specularmente, nelle scene di dialogo, viene messo a fuoco solo il protagonista, e spesso lo sfondo viene sfocato.
Con questi mezzi Shyamalan ricorda allo spettatore che il suo uomo è sempre solo, con se stesso, con le proprie paure, coi propri mostri (in tutti i film di Shyamalan compare l’aspetto mostruoso: il fantasma nel sesto senso, l’errore malvagio in unbreakable, l’alieno in signs, i mostri della foresta in the village, il lupo qui).
Ma sempre avviene una svolta, e questa accade sempre quando il suo protagonista supera l’isolamento e si mette in contatto con l’altro: il bambino che comincia a parlare con lo psicologo, l’eroe buono incontra il nemico in unbreakable, Ivy che si mette in viaggio verso la città in the village.
In questo senso signs non può che essere la summa del cinema di Shyamalan e della sua espressione, poiché questo è IL film sul contatto, che non è solo quello con gli alieni, ma è quello, più profondo, con la propria famiglia, con la propria fede, con Dio e con se stesso.
Se è vero, come diceva Calvino, che un classico non ha mai finito di dire che ciò ha da dire, Lady in the water si candida ad esserlo fin da adesso.


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DEMONSETH

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 11-10-2006 14:32  
un classico dici?
peccato però che la critica lo abbia quasi universalmente stroncato

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-10-2006 14:37  
bah, c'è tanta critica al mondo.
Quella che ho sentito io ne ha parlato bene-

ps:Che poi la critica "famosa" non sta mai al passo dei tempi...
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